IL PUNTO dell'11.07.2023 di Valeria Debbia - La ripartenza non è per tutti: tra ricorsi e cessioni societarie, ecco chi è ancora in cerca d'autore. Fermana in alto mare. Alessandria in totale confusione
In questi torridi giorni di luglio, le società di Serie C stanno ripartendo, mettendo nel mirino la stagione 2023/24: tra trattative di mercato e conferme dei vecchi volti, la maggior parte delle società si sta radunando per visite mediche e ritiri in vista dei primi appuntamenti amichevoli. Eppure - al netto delle squadre ancora coinvolte nelle solite battaglie legali estive, tra iscrizioni mancate od incomplete, che danno sempre il via a ricorsi e controricorsi - c'è qualcuno che ancora sembra essere in alto mare a livello organizzativo, anche a causa di passaggi societari non ancora completati.
Se a Brescia, Perugia e Foggia si viaggia a fari spenti nella speranza di riottenere una categoria da poco perduta o sfumata sul filo di lana (con la quasi certezza per le Rondinelle, grazie al ricorso bocciato alla Reggina e con in aggiunta voci di cessione societarie per il Grifo) e quindi le ufficializzazioni di mister e ritiro ancora non sono giunte (ma Gastaldello è a un passo dalla Leonessa, Baldini dagli umbri, mentre in casa rossonera è stato annunciato proprio nel pomeriggio di lunedì dal presidente Canonico che per il nome del tecnico ci sarà da attendere qualche giorno in più rispetto al ds - che da più parti è stato individuato in Belviso, - e che non sarà né Marino né Calabro né Lucarelli), anche alla Triestina, al Rimini e alla Fermana la bussola non si è ancora fermata definitivamente sul Nord a causa di passaggi societari appena annunciati, in dirittura d'arrivo o ancora da effettuare. Infine ci sono Turris e SPAL, che - nonostante l'annuncio della sede e delle date del ritiro - conoscono solo ufficiosamente il nome della loro guida tecnica.
Ma andiamo con ordine: a Trieste è giunto solo sabato scorso l'annuncio della cessione del 100% delle azioni a favore di LBK Triestina Holdings, una società controllata da LBK Capital con Alex Menta dg e Ben Rosenzweig, socio dirigente di LBK e futuro presidente rossoalabardato. Proprio quest'ultimo ha dichiarato:
"Credo che la città di Trieste abbia tutte le caratteristiche necessarie per sostenere un club sportivo fiorente, come meritano i suoi fedeli e appassionati tifosi. Collaboreremo con un team dirigenziale eccellente e ci impegneremo a sostenerlo con le risorse finanziarie e operative necessarie per raggiungere ottimi risultati negli anni a venire. La nostra visione condivisa per il club è fondata sulla creazione di una solida base su cui possiamo costruire un successo sostenibile a lungo termine"; mentre il nome di Attilio Tesser in panchina risulta ancora non ufficializzato, anche se c'è già la durata del contratto (un biennale).
Discorso similare a Rimini, dove si attende la svolta societaria per dare fiato alle trombe: manca, infatti, la firma dal notaio per il passaggio da Alfredo Rota a Stefano Petracca, finanziere svizzero, fondatore di Responsible Capital, società di gestione di capitali con fondo d’investimento costituito in Liechtenstein, da qualche mese al vertice dell’istituto ospedaliero Gemelli Molise. Nel momento in cui avverrà, arriverà anche la firma per Diego Gabriel Raimondi, tecnico per ora solo in pectore (considerato che però ci sono già le date del ritiro a Bagno di Romagna, sembra che l'allenatore abbia già dettato la linea futura dei romagnoli).
A Fermo le ultime notizie dalla viva voce della società risalgono a mercoledì 5 luglio, quando l'amministratore unico Vinicio Scheggia aveva dichiarato in una nota:
"La Fermana in questo momento sta lavorando sotto traccia nel pieno rispetto del patto di riservatezza stipulato con la parte interessata alla società. In attesa di una svolta concreta nella trattativa la società ha scelto dunque questa linea di condotta, rispettando al massimo le linee guida già citate. Una volta arrivata la decisione sarà premura della società comunicarne l’esito ai tifosi e alla stampa, nel pieno rispetto dei ruoli".
Il problema è che non ci sono ancora figure definite nei ruoli chiave: il ds Massimo Andreatini è al passo d'addio così come mister Stefano Protti ed anche per quanto riguarda staff tecnico e staff sanitario non ci sono certezze. Protti, in realtà, sarebbe a tutti gli effetti il tecnico, visto il rinnovo automatico in essere nel suo contratto, ma la realtà è tutt'altra: il club non ha nessuna intenzione di confermarlo, tanto più che l'offerta propostagli è stata di fatto al ribasso rispetto a quella della scorsa stagione, proprio per indurlo a non accettare.
Turris e SPAL sono, invece, al palo solo per intoppi burocratici con gli allenatori designati: i corallini sono rimasti al palo perché si è tentata una mediazione fino all'ultimo con Gaetano Fontana, che alla fine dovrebbe essere esonerato in favore del ritorno di Bruno Caneo, pronto a firmare un accordo triennale. Gli spallini, dal canto loro, hanno scelto Domenico Di Carlo, ma la firma era slittata perché il tecnico era ancora alle prese con la risoluzione del rapporto con il Pordenone, che ha scelto di rinunciare alla prossima Serie C. E proprio nella serata di lunedì è giunto lo svincolo d'autorità.
A margine c'è, infine, il caos scoppiato ad Alessandria nelle ultime ore, con la società che perde già i pezzi (nello specifio il ds Mpasinkatu, il cui contratto non è neppure stato depositato, e mister Lobello) e che vive uno scontro interno tra il presidente Enea Benedetto e il socio Alain Pedretti, sul quale lo stesso Benedetto ha dichiarato:
"Pedretti sta diffamando me e portando in cattiva luce il club perché gli abbiamo impedito di perpetrare un'azione perniciosa nei confronti dell'Alessandria che avrebbe portato il club al fallimento in 4-5 mesi. Voleva fare cose nocive per poi buttare la colpa su di me. Lo proverò con atti empirici".
Mentre Pedretti ha risposto dalle colonne de Il Piccolo:
"Lascio l'Alessandria. Non è possibile gestire la società con Enea Benedetto. Impossibile continuare. Però ci tengo a dire che di tutta fretta, tre giorni prima del deposito dell'iscrizione, mi è stato chiesto di trovare i fondi per la garanzia, che ho messo a disposizione: 250mila euro, a cui vanno aggiunti altri 50 mila versati in precedenza. Benedetto mi ha detto che me li avrebbe restituiti in pochi giorni. Nulla di ciò è avvenuto".
L'anno scorso, di questi tempi, erano Lucchese, Imolese e la stessa Alessandria (ma allora guidata dal presidente Di Masi) ad essere in alto mare e come poi è finita lo sappiamo bene (al netto dei toscani, i romagnoli sono precipitati tra i dilettanti e dei grigi, che si sono salvati ai playout, abbiamo appena parlato).
Il detto popolare: "Chi ha tempo non aspetti tempo" continua ad essere valido...
Valeria Debbia
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