IL PUNTO del 26.05.2023 di Luca Bargellini - Benevento e Perugia, due modi decisamente diversi di affrontare la Serie C. Il Siena è senza casa. Il Pordenone, invece, è caduto, ma pare pronto a rialzarsi. Grazie a Lovisa
Magari mi sbaglierò, ma quando una società inizia il proprio progetto sportivo come ha fatto il Benevento, la sensazione percepita all’esterno è quella di essere già a metà dell’opera. L’arrivo di Marcello Carli nel Sannio si dimostrerà, infatti, un punto fondamentale per il futuro del club campano. Sia per il curriculum del ds, sia per il fatto che con la sua nomina anche Oreste Vigorito ha dimostrato, in modo inequivocabile, la sua voglia di non darsi per vinto. E la crescente attesa per la nomina del nuovo tecnico, dopo un’annata disastrosa come quella appena terminata, rende ancora meglio l’idea di quello che ci attende.
Per una nota positiva, però, ce ne sono due che fanno tremare le gambe. A Siena e Pordenone la settimana che sta per concludersi non è stata delle migliori.
I toscani si sono visti togliere la disponibilità del ‘Franchi’ da parte del Comune dopo che nelle ultime settimane, la Giustizia Sportiva aveva cancellato alla squadra la possibilità di giocarsi i playoff.
Per i Ramarri, invece, l’istanza di fallimento è stata un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Soprattutto per l’immagine da ‘favola di provincia’ che il club neroverdi ha perpetrato negli anni, fino ad arrivare alla Serie B. E apprezzo la presa di posizione di Mauro Lovisa, numero uno della società, che prima di tutto ci ha messo la faccia con un’intervista a poche ore dalla scoperta del problema e, poi, ha ammesso le proprie colpe. Sono cose banali, sia chiaro, ma trovatemi anche solo 5 situazioni simili nel corso degli ultimi 10 anni di storia della Serie C e poi ne riparliamo.
Staremo ovviamente a vedere come andrà a finire, ma di scenari e personaggi ben peggiori ce ne sono stati e le sensazioni erano altre.
Ultima riflessione odierna dedicata, di nuovo, alla retrocesse. In questo caso, però, parliamo del Perugia e della forte presa di posizione di una parte della tifoseria nei confronti di Massimiliano Santopadre. E per una volta voglio svestire i panni del cronista per trasformarmi del mero ‘uomo della strada’: siete sicuri che cambiare proprietà dopo una retrocessione, consapevoli della moria devastante delle società che sono passate dalla B alla C, sia la scelta giusta ? Santopadre ha sicuramente sbagliato sotto diversi aspetti (mandare via Giannitti, ad esempio, è uno di questi), ma il punto è… C’è davvero di meglio ?
La risposta, vedendo anche quanto sta accadendo alla Sampdoria, fa propendere per dare una risposta negativa.
Luca Bargellini
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