ESCLUSIVA TNO - Bertani: "Ora gioco la domenica, vi spiego come e perchè... Dall'addio al Novara (non per scelta mia) allo scontro con Sensibile. Attendo il TNAS"

29.10.2012 08:30 di  Andrea Bigi   vedi letture
ESCLUSIVA TNO - Bertani: "Ora gioco la domenica, vi spiego come e perchè... Dall'addio al Novara (non per scelta mia) allo scontro con Sensibile. Attendo il TNAS"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca

Ancora una volta in esclusiva per voi lettori di TuttoNovara, abbiamo intervistato l'indimenticato attaccante azzurro Cristian Bertani, che ci ha raccontato passato presente e futuro della sua carriera.

Buongiorno Cristian, ancor prima che riducessero ad un solo anno la tua squalifica ti eri già attivato per non rimanere a piedi. Quanto conta giocare piuttosto che stare fermi per un attaccante?

“Giocare è sempre bello, anche dopo la squalifica non sono riuscito a stare lontano dal campo. Tramite degli amici di vecchia data ci siamo ritrovati e abbiamo fatto si che potessi giocare con loro in questo torneo amatoriale. Il campo è uno svago, un posto dove puoi andare a ridere e scherzare con gli amici. Se stai fermo quello che manca non è solo il calcio, ma tutto quello che ci sta intorno, a partire dai rapporti con i compagni e l’ambiente di spogliatoio”

Filippo Porcari in una nostra intervista ha detto che forse l’unico rimpianto della stagione passata è il non averla affrontata insieme a te, Gonzalez, Motta e gli altri compagni del biennio d’oro. Pensi sarebbe andata diversamente se foste rimasti a Novara?

“In questi casi non ci può mai essere la controprova, sicuramente quando una squadra rimane la stessa ci sono moltissimi vantaggi. E’ chiaro che la serie A è diversa dalla B, avremmo trovato comunque delle difficoltà, ma con il senno di poi si può dire che sarebbe andata diversamente. Non è stata però solo la mia cessione a cambiare le carte in tavola. Il nostro modo di giocare avrebbe potuto far male a tante grandi, quando ci chiudevamo in difesa per poi ripartire in velocità ad esempio. Le squadre di serie A che affrontano una neopromossa arrivano sempre per vincere, sia in casa che fuori, ed avrebbero concesso spazi che noi sapevamo esattamente come sfruttare. Sono certo che due anni come quelli di Novara sono irripetibili, a livello sia di gioco espresso sul campo che di gruppo. Difficilissimo che quegli interpreti possano riportare in qualche altra squadra quel tipo di gioco”

Sul tuo conto sembra ci sia una netta divisione tra chi condanna e chi prende le tue difese: da una parte addetti ai lavori e dirigenti, dall’altra tifosi e compagni di squadra. Che idea ti sei fatto a qualche mese dall’inizio della nuova stagione?

“Ho avuto uno scontro molto duro con Sensibile perchè secondo me a livello umano non è stato impeccabile. Lui è un grandissimo professionista, in tre anni abbiamo lavorato benissimo ed abbiamo vinto tutto quello che c’era da vincere. Ma dopo tutto quello che ho passato a livello umano dopo il calcioscommesse mi sarei aspettato almeno una telefonata. Questo non è avvenuto ed io l’ho fatto presente, ed è questo forse che ha irritato Sensibile”

Qualche maligno dice che sei partito da Novara solo per questioni economiche. Cosa rispondi a queste accuse?

“Essendo stato un po’ fuori dall’ambiente per le vicende note a tutti, mi sono dovuto staccare e vedere le cose dall’esterno. A volte mi è capitato di andare su Internet e leggere commenti poco piacevoli sul mio conto, ma fa parte del gioco, anche in virtu’ della poca chiarezza che c’è stata. Oggi mi sento di tirare fuori argomenti che mi erano andati di traverso in questo periodo di silenzio forzato, come ad esempio che non sono stato io a voler andar via, ma piuttosto che ci sono state una serie di circostanze che mi hanno portato lontano da Novara. C’è stato un lato economico che è stato importante, ma anche una questione di piazza, perchè la Sampdoria a livello di calcio nazionale è importantissima, il fascino del suo stadio è irresistibile, con una media di 20000 persone a guardarti giocare. Ma posso dire che le migliori soddisfazioni me le sono tolte con la maglia del Novara, e questa cosa nessuno la può cambiare. L’anno passato sono venuto a vederesia la partita con il Milan che quella con l’Inter perchè sono rimasto legatissimo alla maglia azzurra”

Riguardando i tuoi gol come quelli di tutti i tuoi ex compagni del Novara si nota quanto eravate uniti. Questi legami sono sopravvissuti a tutta la bufera che ti ha coinvolto?

“Direi proprio di si, solo dieci giorni fa sono venuti tutti a trovarmi e sono rimasti a cena da me con le famiglie. Abbiamo vissuto una bellissima serata ricordando tutti i momenti di un periodo fantastico per tutti noi, è stato un po’ come prendere la macchina del tempo e rivedere, quasi rivivere quelle bellissime emozioni che hanno toccato il cuore di tutti”

Ora ti aspetta un anno sabbatico forzato, hai già qualche progetto per il futuro?

“In questo momento sto aspettando di avere una risposta definitiva da quello che sarà il processo, questa settimana appena passata ha segnato la certezza di non venir radiato, perchè nonostante tutto la procura federale voleva radiarmi, che per me sarebbe stata una botta pesante a livello emotivo. Ora aspetto il TNAS per sapere quali saranno i tempi della squalifica definitiva. Ho sempre fatto sempre e solo il calciatore, ma non mi ci vedo in altre vesti se non quelle del calciatore. La mia speranza è quella di tornare a giocare, anche se sono consapevole di non poterlo fare piu’ a certi livelli, ma vorrei comunque togliermi la soddisfazione di tornarea giocare a livello professionistico. Qualcosa devo cominciare a fare visto che sono da 4 mesi a casa, ma sto continuando ad allenarmi anche se non ai ritmi di prima”

Il tuo ex compagno Pablo Gonzalez quest’anno è tornato a vestire i colori del Novara e sta dimostrando una grande forma e una grande voglia di far bene. Tu che lo conosci bene puoi dirci quali sono le sue qualità migliori?

“Era presente anche lui alla cena di cui ho detto poc’anzi, e abbiamo parlato a lungo anche della sua annata tra Palermo e Siena. Per Pablo è stata importantissima la stagione appena passata e si vede quanto è cresciuto. E’ un giocatore che può cambiare le partite in un momento, per la categoria è davvero devastante. Con il Varese è riuscito a mettere Mehmeti davanti alla porta pur nono essendo stato determinante in fase di finalizzazione. La sua caratteristica migliore è sicuramente la profondità. Perchè se lasci a lui anche solo pochi centimetri può fare davvero male a qualsiasi difesa. Ha una facilità di corsa incredibile e quel mancino davvero killer”