Cosa aspettarsi dal calciomercato del Novara: sessione movimentata per evitare la D
La seconda vittoria stagionale contro il Fiorenzuola - su tre ottenute tra campionato e Coppa Italia - ha permesso al Novara di chiudere il 2023 con qualche affanno di meno e due punti di vantaggio sull'ultimo posto che significa retrocessione diretta. La salvezza diretta è ancora lontana (la Pergolettese è 5 lunghezze più avanti, in mezzo ci sono anche Pro Patria e Pro Sesto) ma il nuovo anno può rappresentare davvero una rivoluzione in casa azzurra.
La nuova proprietà si è subito presentata con due acquisti e un terzo colpo in canna: prima di Natale è arrivato l'islandese Árni Vilhjálmsson, il 27 dicembre è stata la volta di Alvaro Ngamba. Il primo, attaccante giramondo con trascorsi in Svezia, Norvegia, Polonia, Ucraina, Francia e Lituania potrà dare una mano ad un reparto che fin qui non ha fatto male (21 gol, decimo attacco più prolifico del girone) mentre il secondo, centrocampista, torna in Italia dopo un'esperienza da giovanissimo alla Paganese. Il terzo, probabile arrivo, è quello della punta canadese Easton Ongaro dal Pacific FC, una vera e propria scommessa visto che il classe '98 non ha mai giocato al di fuori dei campionati nordamericani.
Ma il mercato difficilmente si fermerà qui, anche perché c'è una classifica da risalire e senza badare più al minutaggio, come accade dal derby con la Pro Vercelli di metà novembre, quando la squadra ha cominciato ad inanellare risultati positivi. Novara che dovrà comunque fare i conti con il problema delle liste, avendo già tutti e 24 gli slot occupati. Inevitabili quindi le uscite, che potrebbero riguardare soprattutto il centrocampo, con il giovane Giorgio Savini destinato a tornare a Torino e Riccardo Calcagni diventato obiettivo concreto dell'Ancona. Per gli azzurri si prospetta una sessione piuttosto movimentata, anche per riparare agli errori commessi in estate: del resto c'è una categoria da difendere con le unghie e con i denti e la nuova dirigenza non vuole presentarsi alla piazza con una retrocessione.
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Matteo Ferri
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