Il calcio femminile novarese aggrappato al Bulè Bellinzago: progetto ambizioso che colma il vuoto lasciato da Romagnano e Novara

È rimasta l’unica società di calcio femminile delle due province in grado di iscrivere una prima squadra: il Bulé Bellinzago parteciperà al prossimo campionato di Eccellenza e ha già messo benzina nel motore la settimana scorsa con alcuni allenamenti in vista della preparazione che scatterà a fine mese.

Il progetto è ambizioso e colma il vuoto lasciato dal Romagnano, per oltre vent’anni il punto di riferimento per tutto il Novarese e non solo.

Dalla società sesiana proviene l’allenatore Fabio Sacchi:

«Ci siamo portati dietro lo zoccolo duro di Romagnano e penso sia un punto di forza per iniziare la nuova avventura» afferma.

Il presidente gialloblù Luigi Blasi sognava da tempo di aggiungere la locomotiva della prima squadra a un treno che negli anni ha aggiunto sempre più vagoni, raggiungendo la quota di circa 100 tesserate. Ora il sogno è diventato realtà e l’espansione della società è testimoniata dalla creazione di nuove strutture al centro sportivo di Bellinzago, dove sorgeranno anche due campi in sintetico.

Ma rispetto agli ultimi anni di vita del Romagnano, sono cambiati gli obiettivi, almeno nell’immediato. La squadra che si sta formando al Bulé è infatti molto giovane. Non a caso, nei primi allenamenti c’erano almeno 25 ragazze che non hanno ancora compiuto 18 anni.

«A Romagnano si è sempre costruito un organico improntato per campionati di vertice, qui a Bellinzago è diverso - sottolinea Sacchi -. La società mi ha chiesto di valorizzare le proprie tesserate e questo mi ha convinto a sposare il progetto, perché senza settore giovanile è difficile garantire continuità. La base per fare bene c’è, ma i risultati si vedranno in futuro».

Il Bulé Bellinzago raccoglie anche l’eredità del Novara che giusto un anno fa aveva deciso di intraprendere un’ambiziosa avventura nel calcio in rosa.

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