Fascetti "A Bari i ricordi più belli da allenatore"

Intervistato in esclusiva l'ex allenatore Eugenio Fascetti, che si è guadagnato un posto di diritto nella storia dell'A.S. Bari, che ieri ha compiuto 105 anni.
16.01.2013 17:30 di  Roberto Krengli   vedi letture
Fonte: tuttob.com
Eugenio Fascetti
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Eugenio Fascetti

Nel lontano 15 gennaio 1928 nasceva l’Unione Sportiva Bari (in virtù della fusione tra F.C. Bari, ex Liberty ed Unione Sportiva Ideale) che entrava di diritto nella storia del calcio italiano. Centocinque anni di storia trascorsi all’insegna di grande intensità, emozioni, gioie ed anche di delusioni sportive o addirittura macchie indelebili dovute a giocatori corrotti e viziati che hanno scommesso con la passione dei tifosi, vendendosi la maglia che indossavano oltre ad arrecare un danno economico ingente alla società attuale. Nonostante tutto, il Bari ha rappresentato una delle maggiori realtà calcistiche dell’Italia con un palmares di tutto rispetto,  che vanta le vittorie di due Campionati di serie B, 4 di C1 e C, 1 di serie D, una Coppa ‘Ali della Vittoria’ a livello nazionale ed in ambito internazionale, la Mitropa Cup, vinta in finale con gol di Carlo Perrone contro il Genoa in cui giocava l’attuale tecnico del Bari, Vincenzo Torrente. L’A.S. Bari ha preso parte a 31 campionati in serie A, 44 in serie B compreso quello in corso, 8 in C e 2 nei campionati dilettantistici. Una tradizione importante anche per il Settore Giovanile, capace di imporsi a fine anni Novanta vincendo un Campionato Primavera, due Coppe Italia, un Torneo di Viareggio, e due Campionati Nazionali nella categoria Allievi. Una storia che ad oggi rappresenta ancora la realtà calcistica pugliese di maggior prestigio.  

Abbiamo contattato in tale giorno speciale il tecnico viareggino Eugenio Fascetti, artefice di una promozione incredibile, allenatore con più presenze nella storia della squadra barese (190) ed anche l’unico ad aver mantenuto la massima categoria per quattro anni senza retrocedere. Assunse la guida del Bari nella stagione 95-96’, subentrando all’esonerato Giuseppe Materazzi per restare al timone dei biancorossi sino a sei giornate dal termine, del campionato 2001-2001 (anno della retrocessione dei pugliesi), quando fu sostituito dall’allora allenatore della Primavera, Lello Sciannimanico. 

Delle stagioni alla guida del Bari, ricorda una in particolare che le è rimasta impressa o le ha suscitato maggiore soddisfazione? E se ha qualche rimpianto?

"A Bari ho vissuto sei anni fantastici da allenatore che mi porterò per sempre con me. Sono arrivato al Bari, trovandolo in una situazione di classifica disastrosa e deficitaria per quanto riguarda i risultati e morale dei giocatori,nonostante tutto, lottammo sino alle ultime giornate sfiorando l’impresa della salvezza . L’anno successivo ripartimmo dalla B, a testa bassa e lavorando tanto sin dal ritiro a Mezzano di Primiero, mettemmo le basi per una stagione vincente.  Ad un certo punto della stagione, ci fu una svolta nel girone di ritorno quando vincemmo il derby contro il Lecce grazie ad una sua doppietta. Ad Ingesson, sono rimasto molto legato e voglio abbracciarlo a manifestargli la mia vicinanza per la malattia contro la quale lotta da anni. Ricordo comunque molto volentieri le stagioni in A, dove insieme ai miei giocatori, abbiamo ottenuto risultati insperati di cui andar sempre fieri! Sono grato soprattutto alla società che mi ha consentito di lavorare e dare il mio piccolo contributo alla storia dell’A.S. Bari".

Come reputa il calcio odierno, e  se fosse ancora in attività si sarebbe sentito tradito dai principi di lealtà sportiva, per cui ha sempre creduto nella sua carriera prima da calciatore, ed in seguito, da allenatore?

"Il calcio scommesse è una pagina triste del calcio italiano ed anche per tutti coloro che amano lo sport. Ma c’è una Giustizia Sportiva che se ne sta occupando ad ampio raggio per emettere sentenze, io mi limito a documentarmi su quanto è accaduto. Nella mia carriera da allenatore mi sono sempre comportato in maniera onesta e sforzato soprattutto di educare i miei ragazzi alla lealtà ancora prima di insegnare calcio. Aggiungo che amo il calcio, e pertanto, se fossi ancora in attività, lotterei all’interno; tuttavia, i principi e valori sono e devono essere presenti anche nella vita quotidiana, non solo nel calcio e nello sport".

Il Bari di Vincenzo Torrente nel girone di andata ha totalizzato trenta punti se non fosse per i sette di penalizzazione, le chiedo un parere tecnico. Su Nicola Bellomo, vuol dare qualche consiglio al talento barese dopo aver lanciato nel calcio che conta un altro barese doc, come Antonio Cassano?

"Torrente è un tecnico giovane ed ambizioso che sta facendo molto bene al suo secondo anno in quel di Bari. Il suo Bari sta giocando un calcio molto propositivo, forse uno dei migliori in cadetteria. Ma c'è tutto un girone di ritorno ed è presto per fare pronostici. Ci tengo però ad estendere i miei complimenti alla società ed al direttore sportivo per aver scelto di adottare la linea verde con pochi soldi a disposizione. Auguro al Bari i migliori successi da subito!".

"Su Nicola Bellomo, da quel che ho visto, sembra un ragazzo molto voglioso, maturato tanto rispetto all’ultima stagione e sicuramente di categoria superiore, direi quasi uno spreco per la serie B. Penso sia già pronto per la A, ma dovrà continuare a sudare tanto se vorrà dimostrare il suo estro in un grande club".