Donne & Pallone - Francesca Riga

22.08.2014 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: stadio24.com
 Francesca Riga
Francesca Riga

Francesca è una ragazza di Novara, laureata in biotecnologie mediche ed attualmente iscritta a farmacia. Ama la natura, gli animali, andare in moto e spesso lavora anche nel campo della moda. Una ragazza piena d’interessi, visto che ama anche scrivere e lo fa anche per la squadra del suo cuore, il Novara. Si definisce generosa, nella bontà d’animo riassume il suo miglior pregio, mentre invece l’essere troppo impulsiva lo annovera tra i difetti. Come tutti noi, ha un sogno nel cassetto, ed è quello di riuscire a vivere una vita serena e possibilmente in campagna. E’ lei la protagonista di questa settimana della rubrica Donne&Pallone del sito stadio24.com.

- Francesca com’è nato il tuo amore per il Novara ?

"E’ da sempre esistito in me, un amore nato nell’infanzia che non ho mai abbandonato e che seguirò per sempre: l’amore per il calcio. La fede calcistica è una scelta di vita perché si tifa anche per chi ti rappresenta nel tuo modo di essere, e così è scattata la scintilla con il Novara entrando dentro di me diventando parte della mia vita. Tifare per la squadra della mia città significa per me sentirmi parte della mia comunità ed essere orgogliosa di qualcosa che senti più tua, più vicina a te. Da subito ho avvertito un entusiasmo latente che, per quanto ancora in fase embrionale, era sul punto di esplodere. Mi accorsi quindi, con il passare delle settimane e gradatamente, di manifestare una sorta di vera e propria “dipendenza” crescente e così iniziai a “frequentare” il Piola. Ed ogni volta, a distanza di anni, è sempre emozionante entrare allo stadio e veder quel colore azzurro ovunque che attraverso gli occhi mi penetra nel cuore e che, a sua volta, mi pulsa nelle vene. Questo Amore viscerale poi che si è coniugato con una mia grandissima passione, quella per la scrittura: sono stata così chiamata per collaborare con I Fedelissimi di cui faccio parte anche come Consigliere e per il sito di Vanovarava.it, una specie di droga ormai che, in realtà, rappresenta la mia seconda pelle".

- La tua prima volta allo stadio invece la ricordi ?

"Il calcio per me è sempre stato la mia passione: sin da bambina, trascorrevo il mio tempo a palleggiare, a giocare in giardino, nel campetto del paese. Cosa buffa però perché sono una ragazz e ho sempre fatto danza, ma seguivo sempre le partite con mio padre in televisione ed in radio. Indelebile il ricordo della prima volta in cui andai allo stadio, sebbene non fu per vedere gli azzurri; indelebile poiché fu una data memorabile: 10 maggio 1987, giorno in cui il Napoli pareggiò per 1-1 la partita casalinga con la Fiorentina conquistando matematicamente il suo primo scudetto. Memorabile per me e mio padre (sebbene nessuno dei due fosse tifoso del Napoli) per aver avuto la fortuna di vedere in campo uno dei migliori calciatori della storia: Maradona. Fino all’età di 10 anni io ed i miei genitori ci trasferivamo spesso da una città all’altra d’Italia per via del lavoro di mio padre e allora vivevo ad Angri. Prima di quella stagione la squadra partenopea aveva sfiorato per ben tre volte il tricolore, ma mai era riuscita a coronare il sogno che sembrava quasi proibito. Protagonisti di quell’impresa furono Maradona, il tecnico Bianchi, il dg Allodi che costruì tassello dopo tassello quella squadra, il capitano Bruscolotti e tutti gli altri calciatori, da Bagni a Giordano, passando per Garella e Carnevale. “El Pibe de oro” arricchiva la sua fama leggendaria ed io lo vedevo come un dio".

- Il momento più bello che hai vissuto da quando tifi Novara e quello più brutto, se c’è stato…

"La partita che mi ha emozionato di più è stata indubbiamente il 20 Settembre del 2011: vincere 3 a 1 contro la squadra campione del mondo…chi lo avrebbe potuto sognare ? Era la prima volta da quando siamo tornati in Serie A che si giocava a Novara, nel nostro stadio, davanti ai noi tifosi. Già questo fatto era un motivo per far festa. Il risultato è stato inaspettato.n negativo, invece devo ricorrere a questo campionato in cui vi sono state molte delusioni, troppe sofferenze perché è stata una stagione iniziata male con errori nella campagna acquisti dei giocatori e continuata peggio con l’assenza di una adeguata preparazione atletica, con il cambio di tre allenatori e la mancanza di reattività e voglia di lottare fino alla fine per ottenere la salvezza. Una squadra che in 21 gare disputate fuori casa riesce a vincerne solo una contro la Juve Stabia (ultima in classifica), ne pareggia 7 e ne perde 13. Con un piccolo sforzo in più e con un po’ più di rabbia e grinta il Novara avrebbe potuto conquistare durante il campionato quei 4 punti che avrebbero significato la salvezza. Ma il cuore si è infranto sul campo del Varese nella partita di ritorno dei play out. Dopo aver compromesso la permanenza in B nella gara di andata della settimana precedente subendo un netto 2-0 con doppietta di Pavoletti,il 14 Giugno non siamo riusciti nella difficilissima impresa di ribaltare tale risultato con tre goal di scarto finendo con un 2-2 con rete del solito Pavoletti a cui è seguita una doppietta in un minuto di Gonzales che ha riacceso la speranza di salvezza purtroppo tramontata poco dopo con la rete del pareggio".

- Si parla tanto in questi giorni della riammissione in Serie B, che vede protagonista tra le pretendenti anche il Novara. Cosa ne pensi di tutto ciò che sta accadendo ?

"È stata una beffa. Il che, tradotto in parole povere, significa che il Coni ha usato il Novara. Come fare a garantire la riammissione di qualcuno che non fosse la sola ricorrente che ne avesse diritto? Accettando il nostro ricorso per una B a 22 squadre, lasciando aperta la questione dei criteri e posticipando il tutto “ad libitum” così da accorciare al minimo i tempi per eventuali contro ricorsi. Ed ecco che, regolamenti alla mano, Novara e Reggina sarebbero escluse, a tutto vantaggio della Juve Stabia".

- Visto che siamo donne, anche l’occhio vuole la sua parte. Il giocatore più affascinante che ha vestito la maglia azzurra chi è secondo te ?

"Non ho dubbi:Riccardo Meggiorini. Oltre ad esser affascinante è un ragazzo molto bello – tanto è vero ch’è stato scelto tra i ritratti maschili da Dolce & Gabbana presenti nel loro volume, dal titolo “Campioni”- elegante, sensuale, forte, un ragazzo incredibile, bellissimo sia esteticamente che interiormente. Essendo un professionista è molto appassionato del proprio lavoro e di tutto quello che fa, ma la cosa che lo rende bello più di quanto già lo sia è il suo Esempio di Umiltà e Lealtà poiché Riccardo è il “ragazzo della porta accanto”. Raggiungere traguardi e rimanere umili non è da tutti, riesce solo chi con tenacia e perseveranza si applica per scrivere pagine del proprio futuro. Attualmente veste i colori gialloblu del Chievo ed il mio augurio sincero per il nostro ex bomber è per ciò che ora è e per quanto domani saprà essere".

Cristiana Serangeli